Famiglia de Hieronymis
Note introduttive:
- la sequenza delle numerazioni (1), (1-2), (1-2-3), ecc. individua la successione degli antenati maschi e femmine noti, da cui discende lo scrivente Carlo Maria Giacomo Rosario Rozzi de Hieronymis
Etimologia del cognome:
- “discendenti di Gerone (ϊϵρον = luogo sacro)” forma latinizzata di etimo greco, si ricordi ad esempio Gerone tiranno di Siracusa nel 5° secolo a.C.
- solo per curiosità si riporta, dalla tradizione massonica, la frase latina “Templum Hierosolymae” quest’ultima grecizzazione del nome Gerusalemme ritenuta città eminentemente sacra, il cui nome ha invece ben altra etimologia, probabilmente “Urusalimmu” significante forse “città del dio Salem” o anche “città della pace”
- Provenienza certa del ceppo della famiglia che origina tutti i de Hieronymis attualmente viventi: Catignano in provincia di Pescara
Possibili origini:
- greche antiche, insediamenti della Magna Grecia
- greco bizantine 6°- 11° secolo, avvalorate forse dal rinvenimento in Castellammare, riferito da Camillo (1-2), di atti dell’11° secolo di notai de Hieronymis; esisteva ancora all’epoca un Ducato Bizantino di Napoli formalmente dipendente dalla corte di Costantinopoli
- greco albanesi in conseguenza della caduta di Costantinopoli del 1453 e dell’invasione turca della penisola balcanica nel 15° e 16° secolo: re Scanderbeg d’Albania tenne corte anche in Italia (“Ferdinando I d’Aragona nel 1464, in segno di riconoscimento per l’aiuto ricevuto da Scanderbeg, concesse al signore albanese i feudi di Monte Sant’Angelo, Trani e San Giovanni Rotondo. Alla morte del padre il figlio Giovanni, avuto dalla moglie Marina Donika Arianiti, si rifugiò con la corte albanese a Napoli, dove fu ospitato da Ferdinando d’Aragona, figlio d’Alfonso”). Si ricorda che per tradizione i de Hieronymis furono sempre molto legati alla città di Napoli.
- ci sono tuttavia (vedi oltre) tracce ben documentate del cognome, nella sua forma originaria col “de” minuscolo, nel IV secolo DC in Lombardia, nel XII-XIII in Toscana, nel XVI secolo nelle Marche
Altre informazioni:
- in Catignano esiste una chiesa di rito greco ortodosso
- fino agli inizi del 20° secolo vi si parlava un dialetto greco albanese
- i de Hieronymis furono baroni di Letto Manoppello, forse meglio Villa Bateggio (Abbateggio), antico ducato longobardo nelle vicinanze di Catignano (vedi note storiche2) fino alla legge di “conversione” dei feudi (probabilmente legge dell’abolizione dei feudi Repubblica Partenopea 25 aprile 1799); Giacomo Rosario (1-2-3) riporta che Camillo Lucio de Hieronymis ne vendette la sua 9a o 8a parte attorno al 1836
- stemma di famiglia: il leone dormiente simbolo di giustizia e di forza controllata, forse di un Romualdo de Hieronymis o anche di una Rachele de Hieronymis, essendo il suo supporto un putto di fattura molto aggraziata)
- buona parte delle notizie relative alla famiglia andarono perse a causa di un incendio alla chiesa di Catignano dove venivano conservati i registri delle nascite e delle morti (verificare)
- traccia di atti notarili risalenti all’11° secolo di 8 “maestri di atti” tutti di nome Giacomo de Hieronymis rinvenuti da Camillo Lucio in Castellammare (archivio di Napoli?)
- attualmente nessun de Hieronymis è residente in Abruzzo
- da Giacomo Rosario (1-2-3) fu Camillo Lucio (carbonaro e patriota del risorgimento morto in prigione) discendono praticamente tutti i de Hieronymis attualmente viventi (verificare)
Principali attività della famiglia in Catignano:
- rendite fondiarie
- attività liberali: si conoscono notai, avvocati, dottori, farmacisti
Miti e leggende:
- secondo Giacomo Rosario (1-2-3) fu Camillo Lucio esisteva una ricorrenza e quindi una qualche oscura importanza del numero 7 nella vita della famiglia de Hieronymis: 7 avvocati, 7 notai, 7 medici, 7 farmacisti, 7 figli ecc. ecc.
Personaggi de Hieronymis nella storia (vedi riferimenti bibliografici):
- Zenobio de Hieronymis vescovo di Milano nell’anno 376
- Pietro de Hieronymis fiorentino cavaliere12° secolo
- Hieronymus de Hieronymis dottore presso l’università di Bologna anno 1350
- Giovanni Antonio de Hieronymis priore della città di Macerata e notaio 1558
- Battista de Hieronymis avvocato 16° secolo
- Antonio de Hieronymis procuratore 16° secolo
- Raffaele Cosimo De Hieronymis cardinale a Roma nel 1745
- Venerabile Francesco de Hieronymis della compagnia di Gesù a cui si sono decretati gli onori di Beato c.a anno 1780
Storia recente e discendenze
Primi anni del 1700
(1) Egidio de Hieronymis, fratello di Vincenzo de Hieronymis (avvocato), cugino di Pietro Alfonso de Hieronymis. Quest’ultimo ebbe una figlia Maria Anna nata a Catignano nel 1738 e morta a Parigi, che andò sposa in Aquila al marchese Giacinto Dragonetti de Torres, ministro della “Suprema Giunta Decretoria di Stato” e presidente della “Gran Corte di Cassazione” del Regno di Napoli. Egidio e Vincenzo si divisero la proprietà di Villa Bateggio (Abbateggio), trattandosi di “beni liciti” cioè liberi perché non pagavano “coppatico” ne’ ai duchi di Alanno ne ai Padri Barnabiti di Caravaggio, toccando a ciascuno ducati 184.000 dell’epoca.
Si conosce inoltre un notaio Pietro Antonio de Hieronymis, per il frontespizio di un registro del 1760 in cui teneva annotati gli atti autenticati col suo sigillo (disegnato a mano). Non è noto il rapporto di parentela con i summenzionati, ne se possa essere identificato con lo stesso Pietro Alfonso.
(1) Egidio de Hieronymis fu per 11 anni primario dell’Ospedale S. Spirito a Roma; sue le ricette del “centerbe” liquore aromatico fatto con erbe della Maiella, nelle versioni leggero e forte, conservate tutt’ora dalla pronipote Hadrian de Hieronymis; è noto che fece dono di una variante di tale ricetta ad un bimbo della famiglia Toro di Tocco Casauria di cui fu padrino di battesimo; sposò (1) Luisa Ippoliti; ebbe 10 figli: (1-2) Camillo Lucio, Giuseppe, Nicola, Agostino + 6 figlie femmine di cui si è perso il nome
Anni successivi
(1-2) Camillo Lucio de Hieronymis n.14-11-1792 m.05-02-1854 sposò in prime nozze Palma Pieramico madre di: Rachele n.1812 a Pacentro, morta a Sulmona in collegio a 16 anni (altrove si riporta anni 21 – in merito a beni di Rachele, una controversia legale vinta dalla famiglia Pieramico con ingenti danni patrimoniali per i de Hieronymis), il cui ritratto funebre comparve, per la sua bellezza, sulla rivista “Poliorama Pittoresco”; sposò in seconde nozze (1-2) Girolama di Giulio da cui ebbe 8 figli: Oliva Palma n.20-01-1828, (1-2-3) Giacomo Rosario n.24-02-1830 m.13-05-1913, Egidio n.14-12-1833, Rachele n.21-02-1836 m.10-07-1861, Francesca P. n.04-10-1839 m.06-04-1840, Altri …….
Note storiche:
- da studente partecipò nel 1815 alla rivoluzione degli studenti universitari di Napoli, finì arrestato, fu fatto scarcerare dalla zia, moglie del generale barone Nolli, si iscrisse successivamente alla Giovine Italia ed alla Carboneria, nonostante fosse barone e perciò vassallo del re di Napoli combatté per la Repubblica Partenopea contro gli Austriaci a fianco del generale Guglielmo Pepe nella battaglia del colle di Lesda e di Antrodoco ( 7 marzo 1821 ) ricordata come la prima battaglia del risorgimento italiano, in quella occasione fu nel paese di Cittaducale ove il Pepe si recò ad ossequiare il locale vescovo, ne apprezzò l’amenità e la suggerì anni dopo come rifugio al figlio quando i Borbone confiscarono tutti i suoi beni
- citato nel 1824 nelle “Memorie Istoriche di Venafro” del canonico Raffaele Cotugno nell’elenco dei “Signori Associati” (= sostenitori dell’opera) per aver acquistate 15 copie del libro non è noto a quale titolo
- nel 1848-49, regnante Ferdinando II di Borbone, partecipò agli abortiti moti rivoluzionari volti ad introdurre una costituzione liberale nel Regno delle due Sicilie
- processato e condannato in data 30 marzo 1852
- imprigionato in data 21 giugno 1852 nel castello di Procida per scontare 19 anni di ferri duri fino alla data prevista del 29 marzo 1871
- muore di malattia e di stenti in Procida il 5 giugno 1854
- i beni, le proprietà, i terreni della famiglia vengono confiscati dallo Stato Borbonico e per costituire le doti delle figlie non rimangono che i beni “parafernali” della madre Girolama di Giulio
- il figlio Giacomo Rosario già laureato in farmacia, su consiglio del padre dal carcere, si trasferisce lontano da Catignano nel paese di Cittaducale, allora negli Abruzzi ai confini fra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio
(1-2-3) Giacomo Rosario de Hieronymis n.24-02-1830 m.13-05-1913 farmacista, capostipite delle attuali famiglie de Hieronymis; sposò a Cittaducale in prime nozze Mevj Teresa da cui ebbe cinque figli: Eustachio n.26-09-1853, Romualdo Maria n.1855, Romualdo n.07-07-1857, Anna Amalia Maria n.1859 m.24-09-1873 sepolta nella chiesa di S. Maria delle Grazie, Benedetto Maurizio Taddeo n.28-09-1861; sposò in seconde nozze (1-2-3) Maria Rosaria Tomassetti da cui ebbe un solo figlio (1-2-3-4) Giacomo Camillo Egidio n.22-08-1885 m.08-06-1976, (Stato famiglia 1 – stato famiglia 2)
Note storiche:
- dopo l’arresto del padre Camillo Lucio si trasferì in un giorno imprecisato del 1852 su suo consiglio da Catignano a Cittaducale, dove aprì una farmacia
- nel novembre 1860, essendo subentrato in Abruzzo al governo dei Borbone quello dei Savoia, fu accusato di simpatie filo borboniche ed imprigionato per alcune settimane nel castello dell’Aquila
- ebbe facile gioco nel chiarire l’insussistenza di tale accusa, essendo figlio di un martire risorgimentale condannato dai Borbone, e nel dimostrare che chi lo accusava era spinto da invidia professionale (fra di loro un tal farmacista Francesco de Gasparis, un Malatesta, un Mevj, queste ultime famiglie di Cittaducale con le quali i de Hieronymis si imparenteranno)
- grazie alle sue capacità di farmacista ed “imprenditore”, alla sua morte fu in grado di lasciare ad ognuno dei suoi figli eredità di beni, terre e case a sufficienza per assicurarne il futuro
- le sue spoglie, precedentemente inumate in terra per sua volontà, riposano ora assieme a quella della moglie Tomassetti nella cappella di famiglia Rozzi de Hieronymis in Cittaducale
Eustachio de Hieronymis n.26-09-1853 a Cittaducale m.24-12-1908; sposò Sofia Malatesta; ebbe otto figli: Teresa, Velleda, Bianca, Anna, Marsilio, Giordano, Osvaldo, Lavinia; è ricordato negli scritti del padre come il figlio più turbolento
Riguardo ai figli:
- Lavinia de Hieronymis emigrò in America agli inizi del secolo (vedi registri Ellis Island) seguita poi dalle sorelle Teresa e Velleda (detta Viccia?); Eugene Vizzini (fare ricerche), figlio di una delle sorelle emigrate, negli anni ’80 in visita a Cittaducale chiedeva notizie del ramo dei de Hieronymis in Argentina
- Bianca de Hieronymis sposò a Cittaducale l’avv. Leonida Mevj e non ebbe figli (dai registri di Ellis Island anche lei andò in America nel 1913 quindi ovviamente per poi ritornare)
- Anna de Hieronymis sposò Ugo Naldini, visse a Cittaducale ed ebbe due figlie:
– Egle Naldini ( n. 4-11-19 m. 4-3-70) si trasferì a Siracusa per sposare Matteo Macca da cui ebbe una figlia:
– Carmen Macca ( n. 16-10-46 ) docente sposa Rosario Boscarino preside. Hanno due figlie:
– Maria Stella Boscarino magistrato
– Roberta Boscarino avvocato e docente
– Alba Naldini sposa Rolando De Santis. Ha una figlia:
– Anna Laura De Santis sposa ……… ha due figli (completare)
- Osvaldo de Hieronymis, trasferitosi in Piemonte (Novara?) ebbe tre figli: Alfredo, Adea in Di Thiene, Elve Fortis (n. Cittaducale 17-01-20 m. Novara 8-02-92) nota scrittrice per l’infanzia
- Marsilio de Hieronymis, sposò in prime nozze Emma Caroselli da cui ebbe un figlio Eustachio (detto anche Gustavo) ed una figlia Lavinia; emigrato in America si risposò, e col nome di Camillo de Hieronymis ebbe quattro figli.
Note storiche: che la moglie di Marsilio de H., Emma Caroselli, vivesse a Roma dopo la partenza di Marsilio per l’America è certo, perche mia madre Hadrian soggiornò a Roma con la famiglia paterna prima della seconda guerra mondiale proprio in casa della zia
Ramo americano della famiglia
Camillo de Hieronymis sposò Concepciòn Garay e da essa ebbe 4 figli:
– Maria de Hieronymis n. 28-09-1926 m. …. sposa ad Alberto Gago, da cui ha 3 figli: Maria (sposa José Santoro, ha 2 figli Lucas e Silvina), Unrique (sposa Gabriela, ha 2 figli) e Alberto (sposa Haydeé, ha due figli):
– Marsilio de Hieronymis n. 14-02-1928 m. ….. senza discendenza
– Alberto de Hieronymis n. 03-09-1929 m. …. senza discendenza
– Jorge de Hieronymis n. 30-11-1934, sposa Cristina Galczynski, ha tre figli : Omar de Hieronymis n. 24-06-1968 (sposa Fernanda Micalizio, ha un figlio Agustìn de Hieronymis), Marcelo de Hieronymis n. 12-09-1971 (sposa Myrian Tello, ha due figli: Ariana de Hieronymis e Martìn de Hieronymis), Gabriela de Hieronymis
n 26-07-1977.
- Giordano de Hieronymis trasferitosi a Bologna sposò Lucia Giardini ed ebbe 3 figli:
– Nazareno detto Rino figlio di primo letto di Lucia
– Vespasiano (Paggio) (n. Bologna 03-01-1924 ) partigiano sposato con Lidia Brescanzin, padre di Dario e nonno di Marco
– Eustachio sposato con Antonietta Brescanzin (2 fratelli hanno sposato 2 sorelle) padre di Marina (madre di Chiara Lucia Corsini) e Stefano de Hieronymis
Romualdo de Hieronymis n.07-07-1857; farmacista subentrò al padre nella conduzione della farmacia; figli: Ottorino morto a 18 anni, Iole => Aldo e Mario, Maria => Rossana e Fabrizio, Lina => Adriana
Benedetto Maurizio Taddeo de Hieronymis n.28-09-1861; medico e professore universitario (varie pubblicazioni e citazioni in rete) aprì una clinica e Livorno; figli: Margherita, Ruggero medico anche lui subentrato al padre nella clinica
(1-2-3-4) Giacomo Camillo Egidio de Hieronymis n.22-08-1885 a Cittaducale m.08-06-1976 (anche se con l’ora solare sarebbero state le 23,30 del 07-06-1976); sposa (1-2-3-4) Adele Gunnella n.1893 m.1978; figli: Walter Giacomo Rosario n.1916 m.1968, Helen (Cippinuccia) n.04-07-1920 m.13-02-1921, Helen (Fusettina) n.05-12-1921 m.22-03-1923, (1-2-3-4-5) Hadrian Adelia Maria Rosaria in Rozzi Rinaldo n.13-03-1925 a Cittaducale => Carlo Maria Giacomo Rosario Rozzi de Hieronymis n.15-02-1952 e Donatella Helen Maria Rosaria (n.25-07-1948 m. 28-06-2011) madre di Dario ed Elena Mastellari.
Trattandosi del ramo della famiglia da cui discendo mi piace raccontare alcune cose.
Quando mio nonno Giacomo Camillo era ancora un ragazzo morì sua madre Maria Rosaria Tomassetti lasciando soli lui e l’anziano padre Giacomo Rosario. Mio nonno che non aveva voglia di studiare si laureò in giurisprudenza ad Urbino facendo vergognare il padre che diceva che gli avvocati erano tutti imbroglioni (condivisibile). Rimasto solo, si fidanzò con una bella ragazza di Rieti ma quando ne conobbe la sorella minore Adele cambiò idea e sposò quella. Ebbero un primo figlio maschio, Walter, e poi due femmine che morirono di malattia, piccoline, lasciando i genitori disperati finché non nacque mia madre Hadrian. Tale era la paura di perdere anche lei che la coccolarono e viziarono tutti come fosse figlia unica, e ancora oggi si vede. Quando mio nonno stava per morire mi chiese di prendere anche il suo cognome, perché suo figlio Walter era morto in un incidente d’auto senza lasciare eredi. Per ottenere il necessario decreto del Presidente della Repubblica dovetti dichiarare il falso e cioè che mio nonno nel caso avrebbe lasciato tutti i suoi beni a me, mentre come giusto andarono a mia madre ed alla nonna. Il bene e l’affetto per mio nonno e l’orgoglio di portare il suo cognome sono ancora oggi intatti.
(1-2-3-4-5-6) Carlo Maria Giacomo Rosario Rozzi de Hieronymis n.15-02-1952 a Terni, sposato con (1-2-3-4-5-6) Rossella Elisabetta Beatrice Nanni n.08-03-1978 a S. Giovanni in Persiceto, ha una figlia (1-2-3-4-5-6-7) Benedetta Adele Maria Cecilia Rozzi de Hieronymis (vedi foto) n.27-07-2006 a Bologna ed un figlio (1-2-3-4-5-6-7) Giacomo Hadrian Carlo Andrea Benedetto Rozzi de Hieronymis (vedi foto) n.31-12-2010 a Bologna.